Avveduti 2016, ” tra ordito, trama e motivo grafico”, è un mosaico, un coro polifonico, un concerto che fonde la diversità e la restituisce armonizzata. La trama, la tessitura come filo conduttore, tra ordito e motivo grafico. Il verbo “tessere” deriva dal latino e significa “intrecciare al telaio i fili della trama con quelli dell’ordito, per fare una tela o altro tessuto”, ma anche comporre, come il ragno che tesse la sua tela e, in senso figurato, inventare: tessere un discorso, ma anche le lodi. Trame di un tessuto e di un racconto; fili di un ricamo e della memoria; intrecci di storie, reti di relazioni, legàmi, lacci e nodi che congiungono. Pezzi di vita tenuti insieme, a volte a stento, imposti, con aghi e spilli che, come le spine, trafiggono. Una tessitura che è anche legame con le tradizioni, con il territorio; ne sono affidati valori profondi, valenze antropologiche, sociali, umane. L’atto di creare trame s’identifica con l’atto creativo e diviene ricerca e conoscenza di sé, delle proprie origini e della propria cultura; cordone ombelicale, che è legame inscindibile. Come il significato fondamentale del mito è quello di mettere ordine nelle cose, per uscire dal caos, così i legàmi non necessariamente limitano e costringono, ma, tracciando i confini, offrono ordine, misura e senso; segnano un percorso, rappresentano un appiglio, un approdo, forse. Un non farci perdere la rotta, un essere rete che non è trappola, ma che impedisce la caduta. Un filo, insomma, anche quando invisibile, che è limite infinitamente aperto.
dal 13 febbraio al 5 marzo . Giacomo Briano
dal 12 marzo al 2 aprile . Nicolas Magnant
dal 7 maggio al 28 maggio . Cristina de Leoni
dal 11 giugno al 2 luglio . Moysa Mosaics
dal 9 luglio al 30 luglio . Ivana Monasso
dal 27 agosto al 17 settembre . Federica Pagnucco
Giacomo Briano
dal 13 febbraio al 5 marzo
A inaugurare la quinta edizione di avveduti, rassegna d’arte spilimberghese, Giacomo Briano, giovane e poliedrico artista ligure dal ricco curriculum artistico. La sua è una installazione ad hoc creata specificamente per gli spazi commerciali di Ottica Visus di Vidotto Vania, sede che ospita fin dalla sua nascita la rassegna, con lo scopo di rendere l’arte un qualcosa di quotidiano. Una installazione che concettualmente molto si avvicina alla rappresentazione teatrale della realtà: sono gli artifici umani a catturare frammenti del complesso mondo esterno, rimanendone attorniati, oppressi, colpiti.
Nicolas Magnant
dal 12 marzo al 2 aprile
La carta: è uno solo il materiale con il quale Nicolas Magnant crea il suo mondo. Dopo aver esposto a Taiwan, in Germania, ad Abu Dhabi, nonché in molte altre parti d’Europa, il giovane artista francese approda a Spilimbergo con una selezione di opere delicate e fragili, per la maggior parte realizzate ad hoc per l’esposizione “avveduti”. Nel suo iter lavorativo, la carta incorpora, trasforma e rinnova oggetti, colori, tessuti, frammenti di vita e riti sacri, come un vaso di pandora in cui tutto si mescola ed esce cambiato. Si riappropria della sacralità del momento disfacendo lo scorrere compulsiva del tempo, si erge come un sogno, allarga lo sguardo del visitatore lasciandolo a bocca aperta. Presso Ottica Visus elementi ludici incontrano ricerche scientifiche, mostri di carta nascono dalla sedimentazione culturale e riviste patinate si trasformano in quadri di stile classico.
Nicolas Magnant è il secondo dei sei artisti che animeranno gli spazi dell’ottica spilimberghese per tutto l’anno 2016, invitati a far parte della rassegna nel tentativo di avvicinare il pubblico al processo creativo che sottende le logiche dell’arte contemporanea, nella sua reinterpretazione, ciascuno secondo la propria attitudine, secondo differenti tecniche e smodati supporti.
Cristina de Leoni
dal 7 al 28 maggio
Ha il via con Cristina de Leoni la parte centrale e più estiva di avveduti 2016, il mosaico come protagonista, assieme alle artiste Moysa e Ivana Monasso. Da maggio ad agosto Ottica Visus di Vidotto Vania darà spazio al cuore pulsante di Spilimbergo, ovvero la tecnica musiva, sempre all’interno della rassegna con titolo “tra ordito, trama e motivo grafico”, volgendo una attenzione particolare al susseguirsi di luci e ombre create dall’avvicinarsi di elementi diversi, nella creazione di una texture, una campitura, un motivo decorativo.
Con Cristina de Leoni, mosaicista insegnante presso la Scuola Internazionale Mosaicisti del Friuli, doppio appuntamento nel territorio spilimberghese: da una parte la mostra personale presso Ottica Visus, da sabato 7 a sabato 28 maggio, in cui l’elemento naturale diventa protagonista di creazioni artistiche, nel riavvolgere il filo che ci lega indissolubilmente a ciò che ci circonda, nel studiarne i cambiamenti nel tempo, il suo logorarsi e trasformarsi; dall’altra, appuntamento unico nel suo genere in centro storico presso Osteria al Buso nella giornata di venerdì 13 maggio, con la presentazione della linea di occhiali Lozza Sartoriale e la realizzazione live di un mosaico da parte della de Leoni, coinvolgendo il pubblico, utilizzando gli scarti di lavorazione degli occhiali stessi, Doppia collaborazione, questa, che vede Avveduti come contenitore di occasioni di incontro tra arte, aziende di prestigio e popolazione cittadina.
Moysa mosaics
dal 11 giugno al 2 luglio
Plastica bianca e accenni di colore, chiavi di ricerca nelle quali la tecnica musiva trova una dimensione nuova e inaspettata, curata e minuziosa, pulsante e viva.
Ivana Monasso
dal 09 al 30 luglio
È la materia a farla da padrone, a determinare il gesto della mano e il naturale scorrere della vista sull’elemento artistico, concettualmente articolato, in un bagno
di colore che è semplificazione.
Federica Pagnucco
dal 27 agosto al 17 settembre
Si conclude con la mostra pittorica di Federica Pagnucco la rassegna “avveduti, tra ordito, trama e motivo grafico” che ha visto protagonisti sei artisti italiani dalle diversificate tecniche. A chiusura dell’estate, le opere di Federica Pagnucco sono state create ad hoc per questa mostra personale, la trama come fil rouge, nel suo essere legante per i sensi. È così che in mostra si potranno leggere storie visive in cui volatili colorati sfiorano appena la tela per poi posarsi in quella accanto. Dal picchio solerte, che con il suo lavorio crea una trama di suoni, alla cincia mora in attesa di un ritorno. Viaggi visuali che arricchiscono l’occhio e la mente, dando adito a un rimescolare di antichi ricordi, propri e unici. Il lavoro minuzioso e delicato di Federica Pagnucco invita a pensare, ma anche un po’ a sorridere, nel semplice godersi le sovrapposizioni di colore che diventano forma e briosa vita.
Un ringraziamento sentito a tutti gli artisti che hanno partecipato alla rassegna, a chi è stato protagonista in questi mesi, a chi mi ha aiutato sempre con il sorriso e a tutti coloro che hanno visitato le mostre, riempiendo lo spazio di energia positiva e di nuovi, smisuratamente perfetti, nuovi inizi.