Alfredo Pecile . assegnare valore estetico a ciò che aveva solo valore funzionale

avveduti 2013 . nessuno è profeta in patria
rassegna artistica di 6 creativi del territorio spilimberghese

Alfredo Pecile
dal 23 marzo al 20 aprile 2013 — Spilimbergo, PN, Ottica Visus di Vidotto Vania
a cura di chiara moro

 

Creatività, riciclo e installazione sono le parole chiave nel descrivere il lavoro ad hoc sviluppato dallo scultore Alfredo Pecile all’interno degli spazi dell’ottica Visus. Gli occhiali restano protagonisti, non solo dell’attività primaria dello spazio espositivo, bensì anche e soprattutto della realizzazione artistica contemporanea. La plastica, le parti in vetro, i componenti del supporto visivo danno modo all’artista di evitare il ruolo di censore; resta il compito di farci vagheggiare un altro mondo possibile, dove niente è inevitabile e tutto può diventare altro. L’oggetto in plastica, con una precisa funzione di partenza, viene guardato, scrutato, successivamente frammentato, riassemblato, “riciclato” in altro, nuovo e diverso, nel tentativo di assegnare valore estetico a ciò che aveva solo valore funzionale. L’autore sceglie stranianti uccelli e bizzarre lische di pesce per dialogare sulla attualità, attraverso raffigurazioni a volte umoristiche e a volte amarissime, sempre comunque liriche. La materia si trasforma nell’inglobare elementi quotidiani e materiali di scarto, nel dialogo giocoso e spassionato tra colore, forma e richiami alla natura. Le creature di Alfredo Pecile prendono vita scambiandosi attenti sguardi, imbastendo conversazioni serrate e vivendo, comunque, ciascuno delle proprie caratteristiche intrinseche. Installazione e scultura dialogano nello spazio, in una dimensione mai ben definita e in continuo mutare, come mutevole è la relazione tra gli animali stessi, labile e allo stesso tempo indissolubile. Ad un primo sguardo pettoruti ed arroganti, le creature di occhiali si disvelano poi fragili esseri impauriti, buffe caricature di sé stessi, in cerca di identità e luogo, frammentati e ricomposti in impossibili universi, rappresentazione puntuale e realistica della condizione umana contemporanea. La materia di cui sono composti, poi, è il fil rouge della esposizione, pezzi di occhiali di scarto assemblati nel creare creature fantastiche e animali onirici, uniti dalla più stretta delle relazioni attraverso lo spazio espositivo. Un progetto atipico, nel tentativo di poter, un giorno, riuscire a far interagire realizzazioni artistiche e oggetti di uso quotidiano nei propri luoghi di appartenenza.

Gli dei hanno tenuto nascosto ciò che spinge gli uomini a vivere. Esiodo, le opere e i giorni.
_
Voci ideali e care.
_
Oggi arrivano i barbari. Che aspettiamo raccolti nella piazza?
_
Oggi arrivano i barbari. Sdegnano la retorica e le arringhe.
_
E adesso, senza barbari, cosa si farà di noi? Erano salvezza per noi.
_
Le grandezze paventa, anima.
_
Giungi ad Artaserte, al grande re, che benigno t’ammette alla sua corte e t’offre satrapie, cariche, onori. (Costantino Kavafis)
_
Un vecchio. Ormai spossato e curvo, deformato dagli anni e dagli abusi, lentamente cammina per la via.
_
Fuori, per via, la turba non sente nulla, con le orecchie dure.
_
Casa, ritrovi, mio quartiere: ambiente ch’io vedo, e dove giro: anni dopo anni.
_
Allora entrò Joan con la sua frusta nuova e indossò il vestito da domatore, le scarpe da domatore, il sorriso da domatore…e i capelli d’argento.
_
Tutto sentimento ti sei fatto, per me.
_
A. ha due nonni che su una nuvola giocano a tressette. (Stoppa)
_
A. si ribella a joker e la sua mamma ride come una matta. (Stoppa)
_
A. Quando va a scuola avanza come un gambero. (Stoppa)
_
E lo fecero re di tutti i mostri selvaggi (Sendak)
_
I mostri selvaggi ruggirono terribilmente, digrignarono terribilmente i denti, rotearono terribilmente gli occhi e mostrarono gli artiglia orrendi e Max saltò nella sua barchetta e agitò la mano in segno di saluto. (Sendak)
_
La leggerezza del passo separa chi sprofonda nella neve da chi ci cammina sopra.
_
In tutte le cose della natura esiste qualcosa di meraviglioso. (Aristotele)
_
La natura è piena d’infinite ragioni che non furon mai in isperienza. (Leonardo da Vinci)
_
Non è la più forte delle specie che sopravvive, nè la più intelligente, ma quella più reattiva ai cambiamenti. (Charles Darwin)
_
La natura è un tempio dove pilastri vivi mormorano a tratti indistinte parole; l’uomo passa, tra foreste di simboli che l’osservano con sguardi familiari. (Charles Baudelaire)
_
La natura è spesso nascosta, qualche volta sopraffatta, molto raramente estinta. (Francis Bacon)
_
Bruciato è il paese, affinché sembri ciò che era.
_
Le biciclette sono scivolate nella sabbia con i pedali in aria, l’acqua era grande, lucida e nera come fosse catrame, le onde rotolavano piano, in un sussurro, e ci arrivavano tiepide fino ai piedi. (Raffaello Baldini)
_
Finita! Basta con l’attesa!

ottica visus di vidotto vania
via cavour 39 — spilimbergo — dal martedì al sabato 8.30-12.30 // 15.30-19.30
T. 0427 40433 — info.avveduti@gmail.com — www.avveduti.org