avveduti 2013 . nessuno è profeta in patria
rassegna artistica di 6 creativi del territorio spilimberghese
Gianni Bortolussi
dal 16 febbraio al 16 marzo 2013 — Spilimbergo, PN, Ottica Visus di Vidotto Vania
a cura di chiara moro
La tecnica del ritratto affonda le sue radici all’alba dei tempi, mantenendo intatte nel suo evolversi quelle caratteristiche essenziali tali da renderla sempre la più istintuale delle metodologie d’arte. L’uomo, sin dalla nascita, riconosce nei tratti del volto della madre quelle che saranno poi le fisionomie da ricercare non solo negli altri esseri umani ma addirittura nella visione di edifici e paesaggi. Sin dalla metà del XVI secolo si inizia a distinguere tra imitare e ritrarre, in quanto al ritratto viene dato un valore superiore, rispetto alla semplice qualità di mimesi dell’imitazione, attraverso la capacità di cogliere al di là dell’immagine esteriore stessa della persona effigiata. Dalle parole di Renzo Chini: “Ritratto è esprimere una persona mediante la sua effigie. Il ritratto, perciò, occupandosi della persona, che è una unità fondamentale di pensiero, sentimento e azione, è sempre ritratto psicologico, altrimenti la figura umana viene ridotta al rango della rappresentazione di una bottiglia o di una coppia d’uova.” Ritratto quindi come esaltazione delle caratteristiche intrinseche all’essere umano, nella ricerca di linee ordinate e familiari, alla rincorsa di un attimo che sia la piena figurazione di sentimenti e sensazioni. Il mezzo fotografico alimenta questa ricerca, frutto del costante osservare e ricercare nelle sfaccettature di ciò che ci circonda. Le fotografie di Gianni Bortolussi, risalenti ai primi anni ‘80, delineano, nell’immediatezza del momento rubato, fisionomie che si distaccano da tempo e luogo per diventare icona di una rinnovata contemporaneità.
Saranno stupidaggini, ma a me pareva che la realtả si fosse tirato via il velo, e le sue forme immobili ci fissassero. Tenemmo occupato il paese due o tre giorni, col petto e il viso rivolti a quelle forme. Poi andammo via, e io a Gena non ci ho più rimesso piede. (Meneghello, Piccoli maestri)
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L’eloquenza è una pittura del pensiero; e quindi quelli che, dopo aver dipinto, aggiungono altro ancora, fanno un quadro invece di un ritratto. (Blaise Pascal)
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Ho fatto delle foto. Ho fotografato invece di parlare. Ho fotografato per non dimenticare. Per non smettere di guardare. (Daniel Pennac)
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“Era uno scapolo intorno ai cinquantacinque, basso di statura e con un tic agli occhi. La sua passione era dare brutte notizie: terremoti, aerei precipitati, crolli di edifici con vittime, incendi e alluvioni.”
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“Lavorava da solo, faceva il giardiniere. Si alzata ogni mattina alle cinque, spostava gli annaffiatoi, rastrellava la terra nelle aiuole di fiori, piantava e potava e bagnava, tagliava l’erba con quella macchina rumorosa, spruzzava i disinfestanti chimici, spargeva e interrava letame e fertilizzante. Teneva appesa alla cintura una radiolina da cui attingeva un flusso continuo di notizie tremende.”
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“Luna, vedova, insegnante, sui quarantacinque, si era asciugata il sudore della fronte con un fazzoletto.”
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“Erano ventidue anni che viveva nel kibbutz e sul suo libretto di lavoro non c’era segnato neanche un giorno di assenza per malattia. Grazie a lui l’abitato era una festa di colori. Ovunque ci fosse uno spazio libero piantava fiori di stagione.”
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Le fotografie sono la nostra memoria nel tempo, quando i nostri ricordi iniziano a perdersi nel tempo che passa. (Silvana Stremiz)
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“Roth era basso e calvo, con due enormi orecchie a sventola, brontolava dal suo angolo.”
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“Ben è un grande scacchista. Vede sempre cinque mosse avanti. Il guaio è che per lui è tutto sempre solo un gioco di forze.”
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“Aveva la tendenza a usare parole solenni. Insegnava in terza e faceva bellissimi disegni a matita che stavano appesi alle pareti di alcune delle nostre piccole case. Aveva un viso rotondo e sorridente, con le ciglia lunghe, ma il collo era un po’ rugoso, le gambe molto magre, e non aveva quasi seno.”
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“Moshe ha sedici anni, è magro, alto, malinconico e occhialuto.”
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“Ariela era una divorziata alta e magra dal collo sottile, i capelli lunghi e due occhi ridanciani, uno dei quali lievemente strabico. Aveva l’infantile abitudine di confondere i suoi “s” e “sh”. In casa sua teneva un vecchio gatto e un cane giovane che convivevano pacificamente.”
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“È arrivato con indosso una camicia bianca senza tasche chiusa sino all’ultimo bottone e un berretto nero. Ben presto ha iniziato a vestirsi come noi: scalzo, pantaloni corti e canottiera.”
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“David era un uomo deciso e fisicamente ben piantato, con due spalle robuste e il collo taurino. I baffi folti e curati erano screziati di bianco. Era sempre ironico, e la sua voce profonda e pacata esprimeva sicurezza.”
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“Quasi tutti i membri del kibbutz erano abbronzati, muscolosi e ben piantati, Yoav invece era un ragazzo allampanato, un po’ curvo, pallido, con due grandi orecchie, rasato alla bell’e meglio, distratto quando non pensieroso.”
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“Avner era un ragazzo chiassoso, irascibile, la testa rotonda coperta di setole adagiata direttamente sulle spalle, quasi senza collo, le braccia robuste, da pugile.”
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“Era un uomo cocciuto e un po’ supponente, magro, con i capelli grigi e ricci duri come fil di ferro, due occhietti neri e penetranti, un paio di sopracciglia folte, guance scavate, spalle cascanti e il respiro che fischiava rumorosamente per via dell’enfisema.”
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Inesistenti rughe di un autoritratto sbiaditoritraggono impenetrabili geroglificinel volto chiuso della sera, confondendo in espressioni svaniteacri pensieri di paneinghiottiti come dolci veleni. (Gaspare Serra)
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Credo davvero che ci siano cose che nessuno riesce a vedere prima che vengano fotografate. (Diane Arbus)
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La cosa migliore di una fotografia è che non cambia mai, anche quando le persone in essa lo fanno. (Andy Warhol)
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ritràtto 1. da ritràrre nel senso di ricavare l’effigie di alcuno. Figura umana dipinta o scolpita, somigliante alcuna particolare persona: altrimenti effigie, immagine, simulacro
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Fotografare vuol dire cercare nelle cose quel che uno ha capito con la testa. La grande foto è l’immagine di un’idea. (Tiziano Terzani)
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« Di donna Prassede, quando si dice ch’era morta, è detto tutto. » (Alessandro Manzoni, I Promessi Sposi, Capitolo XXXVII)
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I suoi occhi hanno sottili venature cremisi in prossimità delle ciglia e paiono quelli di una gazzella impaurita. (Kokkoka)
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“Bell’azione, Carmione”. “Bellissima, certo, e degna di una signora che discende da una stirpe di re tanto grandi”. (Plutarco)
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Ritratto.
Sinonimi: effigie, figura, affresco, panorama, descrizione, raffigurazione, rappresentazione, immagine, relazione, esposizione, fotografia, incarnazione, personificazione || Altri termini correlati: inventario, profilo, quadro, racconto, rapporto, concetto, simbolo, spettacolo, aspetto, corpo, fisico, personaggio, tipo, bollettino, commercio, contatto, legame, movimento, riguardo, rispetto, verbale, commento, sviluppo.
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“Lui le parlava e strizzava gli occhi, lei stropicciava il fazzoletto fra le dita. Lei indossava un grazioso vestito estivo con le spalline. E diceva un gran bene dei giardini, tutta opera di lui.”
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La macchina fotografica può rivelare i segreti che l’occhio nudo o la mente non colgono, sparisce tutto tranne quello che viene messo a fuoco con l’obiettivo. La fotografia è un esercizio d’osservazione. (Isabel Allende)
ottica visus di vidotto vania
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